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La creazione di un istituto finalizzato a sviluppare il dialogo culturale mediterraneo iniziò a prospettarsi in Spagna alla fine degli anni ’80, quando Josè Monleón, in veste di direttore del Festival di Teatro Classico di Merida, si fece promotore di iniziative incentrate sul concetto di “teatralità mediterranea”. Il 28 luglio 1990 si riunirono a Merida le personalità teatrali più rappresentative dell’ambito europeo e mediterraneo. Firmarono la Dichiarazione di Merida, il documento fondativo dell’Istituto Internazionale del Teatro del Mediterraneo:

 

Se affermiamo che la cultura, intesa come memoria attiva e critica, svolge un ruolo cruciale nella creazione di un’Europa solidale e democratica, la tradizione mediterranea assume un valore fondamentale. È parte integrante della tradizione mediterranea la cultura teatrale sviluppatasi dall’antica Grecia ai nostri giorni, dalla quale sono sorti dibattiti filosofici e politici, conflitti, immagini, personaggi e forme di spettacolo che sono alla base dell’identità di tutti i popoli del bacino mediterraneo.

La storia politica ed economica ha introdotto una serie di fattori che non solo hanno minimizzato e deformato i valori specifici della cultura mediterranea, ma che hanno reso difficile l’incontro tra i popoli, la conoscenza reciproca delle loro differenze e l’affermazione dell’identità comune.

Nelle dinamiche storiche attuali – sempre difficili – noi dobbiamo giocare un ruolo attivo nella creazione di condizioni che favoriscano il dialogo nel Mediterraneo, unendo gli sforzi che oggi sono isolati in un progetto di cooperazione che miri ad integrare le culture delle diverse sponde del Mediterraneo. Questo è il senso del nostro Istituto Internazionale del Teatro Mediterraneo (IITM). Nell’ambito delle iniziative che, in diversi paesi, concorrono allo stesso scopo, l'Istituto intende costruire una rete di cooperazione tra i dirigenti, gli artisti, le istituzioni e le relative organizzazioni di teatro del Mediterraneo, garantendo la continuità del dialogo avviato a Merida.

La cultura mediterranea possiede, tra le sue virtù, particolari dinamiche, una propria diversità, un suo policentrismo, una sua specificità politica, geografica e concettuale. L'IITM, partendo dal riconoscimento di questi fattori e considerando la realtà politica attuale, risponde al desiderio di contribuire ad un moto aperto e collettivo che – attraverso l'informazione, la ricerca, le pubblicazioni nelle lingue del Mediterraneo e il mantenimento di uno spazio di dialogo e di scambio artistico – difenda il valore delle tradizioni, della ricerca e delle sperimentazioni del teatro mediterraneo nella vita culturale della nostra epoca. In definitiva, l’IITM è, o vorrebbe essere, una risposta attiva e responsabile del mondo teatrale mediterraneo alla realtà contemporanea.

 

Un anno dopo la firma della Dichiarazione di Merida, José Monleón, Nuria Espert e Salvador Távora costituirono a Madrid la Fondazione “Instituto Internacional del Teatro del Mediterráneo”, che è stata poi riconosciuta dal Ministero della Cultura Spagnolo. Come stabilito dall’articolo 4 del suo Statuto, la Fondazione «persegue l’obiettivo di accrescere e promuovere le espressioni sceniche, così come ogni tipo di iniziativa che contribuisca a sviluppare e a manifestare la cultura mediterranea in tutti i suoi aspetti, l’interscambio culturale e la solidarietà tra i popoli mediterranei».

Lo statuto prevede la creazione di enti, in tutto l’ambito mediterraneo, che condividano gli stessi obiettivi della Fondazione. Stabilisce, inoltre, che tali enti prendano il nome di “Istituto Internazionale del Teatro del Mediterraneo”, con l’indicazione della nazionalità corrispondente.

Dal ’91 ad oggi, la Fondazione spagnola è divenuta capofila di una fitta rete di cooperazione internazionale, composta dalle varie sezioni nazionali dell’IITM e da altri enti e personalità del teatro e della cultura dislocati in tutto l’ambito europeo e mediterraneo. La rete IITM ha realizzato più di 400 attività nelle diverse città europee e mediterranee, a volte in contesti pacifici, altre nei paesi in guerra. Per il suo lavoro, ha ottenuto il riconoscimento dell’UNESCO, che l’ha inserita nel suo Programma “Mediterraneo”, e il sostegno della Commissione Europea.

La Sezione italiana dell'IITM è stata fondata a Teramo nel 2009 e opera in linea con gli obiettivi della rete internazionale di cui fa parte.

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